Come al mercato degli schiavi

05.12.2019

Alcuni agenti della gendarmerie francese, negli scorsi giorni si sarebbero recati a Bari, al centro di accoglienza per richiedenti asilo Cara, per "selezionare" immigrati da portare in Francia

Questo è quanto denuncia Rossano Sasso, parlamentare pugliese della Lega

"Quasi casualmente ho scoperto che oggi all'interno del Centro accoglienza e richiedenti asilo (Cara) di Bari era in corso, contemporaneamente alla mia, la visita di una delegazione della polizia francese per 'audizioni degli immigrati'", 

Secondo gli accordi di Malta, pare che i francesi, ma così anche le nazioni che hanno sottoscritto tale accordo,  hanno la facoltà di potersi scegliere i migranti dai centri di accoglienza italiani in barba ad ogni principio di accoglienza e solidarietà. 

In poche parole nel 2019 tra tecnologia e globalizzazione siamo ritornato ai mercati degli schiavi. Il deputato della pugliese Rossano Sasso tende a sottolineare che in quello stesso cara di Bari c'era la base logistica della mafia nigeriana, lo stesso centro di accoglienza da dove è partita la denuncia che ha visto blitz in tutta Italia contro la stessa mafia nigeriana.

 Sasso ha inoltre annunciato che chiederà "lumi in Parlamento al ministro Lamorgese e al presidente Conte, oltre a denunciare il silenzio assordante su questa vicenda del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano".

Attualmente le parole di Rossano Sasso sono da confermare, ma non si tratterebbe del resto della prima volta in cui agenti francesi effettuino delle sortite poco chiare in Italia,ma se quanto affermato dal parlamentare della Lega dovesse corrispondere al vero, ci troveremmo di fronte a un'operazione di "reclutamento" di immigrati da parte di forze dell'ordine straniere in territorio italiano.

Viene da chiedersi dunque: chi avrebbe autorizzato gli agenti francesi a operare all'interno del centro di accoglienza pugliese? E poi, con quale criterio e perché sceglierebbero immigrati da portare in Francia?

Quanto stiamo vivendo oggigiorno è la prova che dietro lo slogan dell'accoglienza, a cui molti bonariamente credono, si nascondono dinamiche ben più crude e amorali. 


Filippo Sardella- Blog 
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