Elezioni 4 marzo 2018

Analizzando l'esito del voto delle elezioni politiche del 4 marzo scorso possiamo trarre alcune disamine fondamentali che hanno caratterizzato l'esito delle urne
-La fine di un bipolarismo che in Italia ha sempre arrancanto ad affermarsi; del resto come ci insegna anche la nostra storia nazionale dove le differenze tra i vari comuni sono evidenti e palpabili, la sola scelta tra due differenti opzioni non ha mai del tutto convinto l'elettore medio. Frutto di questo ragionamento è quel 7% preso da quegli "ALTRI" partiti, votati da quasi 3.000.000 milioni di italiani che purtroppo rimarranno orfani di una qualsivoglia rappresentanza in parlamento. Del resto l'abbandono del proporzionale puro con poca democratica soglia di sbarrammento al 3% non ha fatto altro che togliere voce a quella parte dell'elettorato che reclamava una propria rappresentanza. Per fare un esempio, la Toscana che conta poco più di 3 milioni di abitanti e come se fosse priva di una qualsiasi rappresentanza a Palazzo Chigi.
-Il M5S con il suo 33%, frutto di colleggi uninominali vinti in gran parte al Sud, dimostra di essere il degno erede della miglior propaganza bolscevica. Infatti come ci ricordano le cifre in percentuale, il 33% per l'appunto, solo 1 italiano su 3 degli aventi diritto ha preferito il movimento ad altri partiti, se poi si considerano i risultati plebiscitari del Sud Italia, verrebbe da pensare che il M5S rappresenta solamente quella solita fetta dell'elettorato italiano (il meridione d'Italia) che ha preferito rimanere impantanato nella "solita questione meridionale" affidandosi per l'ennesima volta ad un referente politico nazionale ceh presto farà le solite orecchie da mercante alle problematiche ataviche che ormai sconvolgono il meridione da più di un cinquantennio. Altro che "Andiamo a governare" o "Daremo noi un governo all'Italia"
-Il crollo del PD sotto la soglia del 20%. Fatto prevedibile ormai da tempo, ma non perchè come sostengono sedicenti analisti politici sia stata la diretta conseguenza di quanto accaduto in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, ma perchè i temi trattati in campagna elettorale (ad esempio il pericolo di un revisionismo fascista e la lotta alle fake news) erano distanti anni luce dalle reali problemtiche del paese. Non per ultimo l'incaponirsi nella folle rincorsa ad un improponibile IUS SOLI o ad una miope gestione dell'emergenza migranti. Se i quadri del PD avevano dimenticato quanto detto da Buzzi nel caso Mafia Capitale "Si fanno più soldi coi migranti che con la droga.." di sicuro l'elettorato italiano aveva ben impresse in mente queste parole. Per fortuna Renzi fa autocritica dicendo "Abbiamo compiuto troppi errori in campagna elettorale perchè siamo stati troppo tecnici e non populisti" In poche parole hanno perso perchè si reputano troppo bravi.
-La coalizione del cdx ha vinto facendo leva sulle tematiche che stavano più a cuore agli italiani, uscita dall'euro, più sicurezza e meno migranti; il connubbio vincente del meno tasse e più sicurezza. Hanno vinto con il 37% prendendosi quel primato, non di partito ma di coalizione, che hanno dimostrato di saper ottenere. Merito a loro che sono riusciti a vincere il campionato lasciando la classifica cannonieri ai 5 Stelle. Solo quella però.
-Sul risultato sotto la soglia del 3% di "+Europa" di Emma Bonino non c'è molto da dire; signora Bonino la gente non vuole più Europa, da quando siamo in Europa l'economia italiana è stata declassata dal 4° al 9° posto in poco più di dieci anni, la gente vuole più rispetto per la propria nazione.

Voglio concludere questa breve diesamina del voto analizzando quanto questo 4 marzo sia stato permeato da un'imbecillità preponderante, e per far questo mi avvalgo dell'esempio del candidato Cecconi del M5S. Cecconi, canidato a Pesaro, durante gli ultimi giorni della campagna elettore è scappato in vacanza in quanto impresentabile, dichiarato tale per bocca degli stessi grillini (in quanto protagonista dello scandalo sui rimborsi), ha vinto contro l'ex ministro Minniti. Ecco, questa è la foto di queste elezioni, questo è il triste volto dell'elettore del Movimento di Di Maio, gente che vota qualcuno che non dovrebbe essere neppure candidato perchè espulsa dallo stesso Movimento. Queste elezioni sono state il trionfo dell'ignoranza più disinformata e generealizzata, dove si è votato un simbolo più simile ad una chimera che ad una solida realtà.