La sovranità non appartiene al popolo

28.05.2018

Quante volte abbiamo ascoltato e riposto una fiera fiducia politica nella frase : la "sovranità appartiene al popolo"?

Prima delle 20.00 di domenica 27 maggio 2017, questa espressione anche a noi sembrava la colonna portante di ogni democrazia parlamentare che si rispetti. 

Ogni qualvolta si sentiva dire  "è il popolo sovrano che decide", in ogni cittadino scattava un moto d'orgoglio, scaturito dalla consapevolezza di vivere in quel continente che per primo ha sperimentato più di 2000 anni addietro l'esperienza democratica.

Proprio l'etimologia della parola democrazia, ci fa ritornare al principio secondo il quale è il popolo a dover decidere (démos, "popolo" e krátos, "potere" =  "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato con l'insieme dei cittadini che ricorrono ad una votazione).

Come ben sappiamo, e per ricongiungere le fila del discorso, l'Italia è una Repubblica parlamentare, cioè la nostra nazione ha quella forma di governo in cui la rappresentanza democratica della volontà popolare è affidata, tipicamente tramite elezioni politiche, al Parlamento e ai suoi membri che, in quanto tale, elegge con modalità differenti sia il Governo che il presidente della repubblica.
 

 Quindi il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento (organo di espressività della volontà popolare) che a sua volta è stato eletto dalla cittadinanza politicamente attiva che ha deciso di esprimere le proprie idee politiche tramite il voto .

In definitiva il nodo che si è venuto a creare non è politico nè tanto meno tecnico ma prettamente etico. Questo cosa significa, che se A (popolo)  elegge e per fiducia demanda le questioni decisionali che riguardano la Nazione a  B (Parlamento) che a sua volta elegge C (Presidente della Repubblica), alla fine e come se C fosse stato eletto da A, e ne consegue che C si trova legittimato a ricoprire quel ruolo da A ma per mezzo di B.

Rendendo quanto appena detto più pratico e paragonandolo all'esempio italiano possiamo facilmente concludere che  la sovranità è fonte di legittimazione del potere degli organi costituzionali, infatti ciascun organo costituzionale è tale e può esercitare la propria funzione perché trova legittimazione e fonte prima nel popolo. Non esiste quindi, organo che sia estraneo alla sovranità popolare; per tale motivo gli organi costituzionali sono anche detti organi sovrani.

Con ciò il legislatore ha voluto dare la possibilità a tutti i cittadini di partecipare direttamente o indirettamente alle decisioni del governo. Tale possibilità di democrazia diretta viene esercitata dai cittadini mediante il diritto di voto.

Quindi, un popolo, colto o ignorante che sia, quando vota i  rappresentanti della sua volontà politica (i parlamentari), questi hanno il dovere morale di rappresentare gli interessi degli elettori. 

Che poi questi interessi possano essere folli, come colonizzare la luna, dividere l'Italia in micro-stati o tornare al feudalesimo è un problema che lo stesso popolo si troverà ad affrontare solamente in seguito, maturando la decisione se la scelta di tali rappresentanti sia stata valida o meno.

La sintesi del concetto  "la sovranità appartiene al popolo" in breve può essere espressa in quanto segue:

 la maggioranza elegge delle persone che faranno delle scelte, giuste o sbagliate che siano, ma alla fine sarà lo stesso popolo a guadagnarci o rimetterci, da ciò si deduce chiaramente che tranne evidenti attentati all'integrità della Costituzione italiana, il Presidente della Repubblica non può agire con il Popolo italiano come  un tutore agisce con una persona incapace di intendere e di volere, perchè non è questa la sua funzione, non ha funzione di vigilanza sulle scelte politiche espresse tramite il voto dagli elettori.

Se il popolo italiano ha scelto dei leader politici è perchè in questi pone fiducia a prescindere dai consigli del Presidente della Repubblica o meno.

Inoltre, per dovere di chiarimento e per sottolineare a mio avviso l'abuso commesso ai danni del governo che si sarebbe dovuto costituire e quindi del popolo italiano, vorrei citare la chiara struttura della Costituzione italiana, dato che è la stessa Costituzione tramite la propria suddivisione in capitoli a mettere chiarezza circa le responsabilità del Presidente della Repubblica.


Principi fondamentali (Art. 1 - 12) 

Diritti e doveri dei cittadini (Art. 13 - 54)

TITOLO I Rapporti civili (art. 13-28)

 TITOLO II Rapporti etico - sociali (art. 29-34) 

TITOLO III Rapporti economici (art. 35-47) 

TITOLO IV Rapporti politici (art. 48-54)

Ordinamento della repubblica (Art. 55 - 139)  

TITOLO I Il parlamento Sez.I -le camere (art. 55-69) Sez. II -la formazione delle leggi (art. 70-82) 

TITOLO II Il presidente della repubblica (art. 83-91) 

TITOLO III Il governo Sez.I -il consiglio dei ministri (art. 92-96) Sez.II -la pubblica amministr. (art. 96-98) sez.III -gli organi ausiliari (art. 99-100)

 TITOLO IV La magistratura Sez.I -ordinamento giurisdizionale(art. 101-110) Sez. II -norme sulla giurisdizione(art. 111-113)

 TITOLO V Le regioni, le province, i comuni (art. 114- 133) 

TITOLO VI Garanzie costituzionali Sez.I -La corte costituzionale (art. 134-137) Sez. II -Revisione della costituzione Leggi costituzionali(art. 138-139)


Quindi se si analizza bene la struttura costituzionale (cosa che si dovrebbe sapere già da un libro di studi sociali della terza media) il tanto citato art. 92 rientra nella parte destinata all'ordinamento della Repubblica nel titolo III sotto la voce il GOVERNO mentre i doveri, poteri e funzioni del Presidente della Repubblica rientrano sempre nella parte destinata all'ordinamento della Repubblica ma nel titolo II quindi differente e separato dall'aspetto destinato alla Governance del Paese.




Filippo Sardella- Blog 
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