Le radici dell'Europa?

04.11.2017

"L'Islam è parte della nostra storia". Questo è il titolo della mostra che costerà all'U.E. (quindi pagata da noi cittadini europei), 2,5 milioni di euro e che avrà come scopo, secondo Isabelle Benoit,  una delle curatrici della mostra,  la volontà di spiegare a tutti i cittadini europei che l'islam ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo della civilizzazione del vecchio continente da più di tredici secoli. 

Per quanto io ignori, e sono sicuro anche molti di voi, l'importanza che ha avuto l'islam nel formare l'identità europea, ciò che mi sconcerta circa questa ennesima buffonata "Made in Bruxelles" e che si ignorano deliberatamente le radici  giudaico cristiane, che hanno contribuito nei secoli a rinsaldare il rapporto, prima tra i regnanti d'Europa e poi, tra i governanti.

E' già stato annunciato che ad accogliere i visitatori, per esempio vi sarà una copia della Giralda, la torre campanaria della cattedrale di Siviglia, che per l'occasione viene spacciata come opera architettonica islamica, ignorando invece che le sostanziali modifiche architettoniche sono state apportate durante il periodo rinascimentale su commissione dei cristiani spagnoli.

Inoltre, come se non bastasse, nella nuova "Casa della cultura europea", recentemente inaugurata a Bruxelles per un costo di 56 milioni di euro, non vi è alcun riferimento al ruolo della religione cristiana e all'influenza che il cristianesimo ha avuto nella formazione dell'attuale società occidentale. 

Il problema a mio avviso sta nel fatto che non vi è più un'eguaglianza di fondo tra le varie confessioni religiose esercitate in Europa, ma assistiamo oggi ad una vera e propria ghettizzazione della maggioranza cristiana a danno di una minoranza islamica.

Apparentemente Antonio Tajani, Presidente del parlamento europeo, sembra ancora ricordare l'importanza della religione cristiana in Europa, tanto che di recente ha affermato:

 "La nostra identità affonda le sue radici in millenni di storia. Una storia indissolubilmente legata a quella del Cristianesimo. Solo riscoprendo la forza di questa identità, possiamo davvero aprirci al confronto con gli altri e accettarne la diversità. Non è togliendo i crocifissi dalle scuole, rinunciando ad essere quello che siamo, che si tutela la diversità dell'altro" 

Vorrei concludere questo pensiero citando Robert Schuman, uno dei padri fondatori dell'Europa, il quale pragmaticamente affermava che:

 "O l'Europa sarà cristiana, o non sarà, perchè solo questa identità comune potrà dare all'Europa un'anima e un senso di appartenenza contro gli egoismi dei singoli."

Filippo Sardella- Blog 
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